I farmaci antibiotici
Gli antibiotici sono un gruppo di farmaci in grado, con differenti meccanismi di azione, di impedire lo sviluppo di batteri. Sono quindi essenziali per il trattamento delle infezioni batteriche. Fin dalla loro introduzione, gli antibiotici hanno contribuito a migliorare in modo significativo la salute della popolazione. Tali farmaci devono essere utilizzati soltanto su prescrizione dei medici ed ĆØ essenziale che siano assunti per il tempo necessario e alle dosi prescritte esclusivamente per il trattamento delle infezioni causate da batteri. Il loro utilizzo ĆØ invece inopportuno per il trattamento di malattie causate da altri agenti infettivi (virus, funghi, protozoi), a meno che non sussista il rischio identificato da uno specialista che queste si complichino per il sovrapporsi di infezioni batteriche.
Purtroppo, il loro uso eccessivo e inappropriato negli uomini e negli animali sta contribuendo ad accelerare drammaticamente il fenomeno dellāantibiotico-resistenza, il processo naturale per cui i batteri divengono resistenti a quegli antibiotici che una volta erano in grado di sconfiggerli. I batteri resistenti possono infettare lāuomo causando infezioni piĆ¹ difficili da trattare. La resistenza dei batteri agli antibiotici e in particolare le multi-resistenze (resistenza di un batterio a 4 o piĆ¹ farmaci appartenenti a classi diverse di antibiotici) rappresentano un problema di salute pubblica molto rilevante a livello globale, in quanto causano un incremento della mortalitĆ , degenze ospedaliere prolungate e costi sanitari elevati.
Uno studio recente dellāEuropean Centre for Disease Prevention and Control (ECDC) riporta che nel 2015, nei Paesi dellāUnione europea e dello Spazio economico europeo, si sono verificati 671.689 casi di infezioni antibiotico-resistenti, a cui sono attribuibili 33.110 decessi, un terzo dei quali si ĆØ verificato in Italia, evidenziando la gravitĆ del problema nel nostro Paese.
Dallāindagine risulta inoltre che le infezioni resistenti agli antibiotici sono diffuse in tutte le fasce di popolazione, ma colpiscono in particolare le fasce estreme di etĆ . Il 75% dei casi ĆØ dovuto a infezioni correlate allāassistenza sanitaria, e ciĆ² a sostegno della necessitĆ di intervenire con azioni di contrasto soprattutto negli ambienti di cura.
Anche i dati elaborati dai network dellāECDC, lāEuropean Antimicrobial Resistance Surveillance(EARS-Net) e lāEuropean Surveillance of Antimicrobial Consumption (ESAC-Net), che fanno il punto rispettivamente sulle resistenze e sul consumo degli antimicrobici nellāUnione europea, confermano la gravitĆ della minaccia dellāantibiotico-resistenza per lāEuropa, evidenziando la prioritĆ e lāurgenza di misure efficaci e armonizzate.
LāItalia ĆØ tra i Paesi europei con i maggiori consumi (sebbene da alcuni anni il trend sia decrescente) e con i tassi piĆ¹ elevati di resistenza e multi-resistenza (resistenza di un batterio ad almeno quattro antibiotici di classi diverse).
Lāaumento delle resistenze, favorito dal consumo inappropriato e dallāabuso degli antibiotici, puĆ² essere contrastato efficacemente solo attraverso un approccio globale – one health – che promuova interventi per lāuso responsabile di questi farmaci in tutti gli ambiti.
Le strategie per prevenire e controllare le resistenze agli antibiotici richiedono un coordinamento a livello europeo e mondiale, ma anche piani nazionali in grado di fronteggiare le specifiche situazioni locali. Per tale ragione, lāItalia si ĆØ dotata del primo Piano Nazionale di Contrasto dellāAntimicrobico-Resistenza (PNCAR) 2017-2020 che, in coerenza con le indicazioni dellāOMS, prevede tra gli ambiti di intervento la sorveglianza dei consumi degli antibiotici sia nel settore umano che veterinario.
LāAIFA rende disponibile in questa sezione il rapporto nazionale “Lāuso degli antibiotici in Italia 2017”, che fornisce dati di consumo e spesa di questa categoria di farmaci a livello nazionale e regionale, contribuendo alle attivitĆ di sorveglianza dei consumi degli antibiotici in ambito umano previste dal PNCAR.
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