Cervello, per studiarlo i primi mini-organi con chip
Organi in miniatura costruiti in laboratorio assemblando cellule nervose in minuscole sfere, all’interno dei quali si inserisce un dispositivo elettronico: sono stati ottenuti in Italia, nell’Istituto Italiano di Tecnologia (Iit) e sono la prova di principio per ottenere future interfacce neuro-robotiche, per rimpiazzare porzioni del sistema nervoso compromesse da malattie o traumi, o ancora per aiutare nel recupero di funzionalitĆ compromesse del sistema nervoso.
A indicare la nuova strada ĆØ la ricerca pubblicata sulla rivista Advanced Biosystems e coordinata dal gruppo Microtechnology for Neuroelectronics dell’Iit guidato da Luca Berdondini, della quale i primi autori sono Aziliz Lecomte e Lidia Giantomasi.La ricerca ĆØ fra i temi della Brain awareness week, la settimana internazionale per sensibilizzare sull’importanza delle ricerche sul cervello in corso fino al 21 marzo.
Chiamati ‘sferoidi’, gli aggregati di cellule nervose sono confrontabili a mini-organi sferici in grado di simulare alcune funzionalitĆ di un organo complesso come il cervello; i chip introdotti al loro interno potrebbero controllarne l’attivitĆ . Per esempio, potrebbero aiutare a studiare gli effetti sulle cellule nervose di alcune sostanze o di alcune malattie. A dimostrare la possibilitĆ di realizzare dispositivi come questi sono le immagini al microscopio realizzate dall’Iit.
“Un dispositivo elettronico all’interno di un tessuto biologico potrebbe permettere, in modalitĆ wireless, il monitoraggio e/o la perturbazione cronica di parametri fisiologici quali temperatura, pH ed attivitĆ bioelettrica neuronale” spiega Giantomasi.
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