Dieta ricca di alimenti diversi diminuisce rischio demenza negli over 80
A dimostrarlo è uno studio pubblicato sull’autorevole rivista Clinical Nutrition, condotto dai ricercatori dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri e dell’Italian Institute For Planetary Health (joint venture fra il Mario Negri e l’Università Cattolica di Roma), in collaborazione con l’Università degli Studi di Milano. Invecchiando si tende a mangiare meno e a variare meno gli alimenti. Fra il 2005 ed il 2017 circa 1.400 ultraottantenni, che sono entrati a far parte dello studio Monzino 80-plus, sono stati valutati con un questionario che ne ha indagato i consumi di 23 alimenti diversi; 512 di queste persone, non affette da demenza e di età media di 92 anni, sono state seguite anche nel tempo per valutare l’insorgenza di questa condizione. L’alimentazione varia era associata ad una minore presenza di demenza all’inizio dello studio. Inoltre, sia il consumo di legumi che un consumo maggiore di porzioni erano associate a una riduzione del 33% del rischio di insorgenza di declino cognitivo nei 4 anni successivi.
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