Anemia, più indipendenti dalle trasfusioni grazie a un nuovo farmaco
Quasi il doppio dei pazienti trattati con Luspatercept ha ottenuto una indipendenza dalle trasfusioni con conseguente aumento dell’emoglobina rispetto ad epoetina alfa, compresi i sottogruppi di pazienti clinicamente rilevanti.
Sono i primi risultati presentati da Bristol Myers Squibb dello studio di Fase 3 Commands di Luspatercept nel trattamento di prima linea dell’anemia negli adulti con Sindromi Mielodisplastiche (Msd) a basso rischio
Luspatercept ha dimostrato una risposta duratura con un’indipendenza mediana da trasfusioni di circa 2,5 anni, 1 anno in più rispetto a epoetina alfa. I risultati dello studio saranno presentati al Congresso della Società Americana di Oncologia Clinica (American Society of Clinical Oncology, ASCO) il 2 giugno e in una presentazione orale degli abstract selezionati durante la sessione plenaria del Congresso dell’Associazione Europea di Ematologia il 10 giugno.
“Anemia cronica, bassi livelli di emoglobina e dipendenza dalle trasfusioni rappresentano le principali sfide cliniche per i pazienti con sindromi mielodisplastiche a basso rischio e aumentano il rischio di morte di oltre la metà dei pazienti rispetto a coloro che non necessitano di trasfusioni”, afferma Guillermo Garcia-Manero, M.D., sperimentatore principale e Direttore della Section of Myelodysplastic Syndromes alla University of Texas MD Anderson Cancer Center – I risultati hanno mostrato che il trattamento con luspatercept, rispetto ad epoetina alfa, ha prodotto tassi superiori e statisticamente significativi di indipendenza da trasfusioni di globuli rossi e di aumento di emoglobina, miglioramento della durata della risposta, con risultati pari o superiori in tutti i sottogruppi, e con sicurezza e tollerabilità accettabili per i pazienti con sindromi mielodisplastiche a basso rischio Esa-naïve”.
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