L’ictus e le sue caratteristiche
Emanuele Galfo ~ Studente di Medicina 5* anno – Istruttore di Rianimazione Cardiopolmonare
Pubblicazione – ANNO 6 N.62 ottobre 2023 – ISSN: 2612/4947
Precedentemente abbiamo parlato dell’infarto del miocardio, dei suoi segni e sintomi, oggi parleremo di una patologia correlante con sintomi e segni in comune.
L’ICTUS
IL CERVELLO USA CIRCA IL 25% DEL NOSTRO CORPO, NON AVENDO RISERVA ENERGETICA RISPETTO AD ALTRI ORGANI, QUINDI PER RIMANERE IN FUNZIONE HA BISOGNO DI NUTRIENTI ED OSSIGENO PROVENIENTI DAL SANGUE, L’INTERRUZIONE IMPROVVISA DELL’APPORTO DI SANGUE AL CERVELLO PER LA ROTTURA O CHIUSURA DI UN ARTERIA è CAUSA DI ICTUS ED ESSO PUO’ AVERE CONSEGUENZE MOLTO GRAVI SE NON TRATTATO IN TEMPI RAPIDI.
TIPI DI ICTUS
ISCHEMICO (causato dall’interruzione dell’arrivo del sangue ad una determinata zona del cervello) Questo porta a scarso apporto di ossigeno o ipossia cerebrale e quindi porta alla morte del tessuto cerebrale o infarto cerebrale.
TRANSITORIO (evento caratterizzato da una lieve e temporanea riduzione dell’afflusso di sangue verso una regione del cervello, solitamente a causa di micro-trombi o patologia aterosclerotica), il cosiddetto ATTACCO ISCHEMICO TRANSITORIO (TIA) è un evento provvisorio nella maggior parte delle volte si risolve autonomamente, secondo degli studi scientifici nel caso di (TIA) nel 50% dei casi, entro le settimane successive subiranno un evento ISCHEMICO completo.
EMORAGGICO (la rottura di un’arteria con fuoriuscita di sangue nel tessuto cerebrale circostante)
SINTOMI PRIMITIVI
Difficoltà a stare in piedi, perdita di equilibrio e di coordinazione; Vista offuscata. Difficoltà a vedere con uno o con entrambi gli occhi; Forte mal di testa; Stato confusionale; Incapacità di comprendere il linguaggio altrui; Perdita di memoria; Cambiamenti comportamentali; Rigidità muscolare; Difficoltà a deglutire; Movimenti oculari involontari, la deviazione della rima boccale.
DIAGNOSI e PRINCIPALI TRATTAMENTI
La diagnosi clinica di ictus deve essere confermata dalla TAC o dalla Risonanza Magnetica. Entrambe le metodiche di immagini che aiutano a diagnosticare la presenza di un problema vascolare, distinguendo rapidamente e con sicurezza una ischemia da una emorragia cerebrale; il che consente di capire, in caso di ischemia, se il paziente può beneficiare di una terapia di rivascolarizzazione precoce quale la terapia trombolitica.
Questa terapia, per via sistemica, va somministrata il prima possibile, ma comunque dalle 3 alle 5 ore dall’esordio dei sintomi. In tal modo, in caso di efficacia della terapia, si può ridurre parzialmente o completamente il danno potenziale dell’ictus. Successivamente al momento della diagnosi in fase acuta, i medici cercheranno di capire la causa dell’ictus. E’ necessario allora procedere ad una valutazione medica generale, in particolare cardiologica e metabolica, dal momento che la persona con ictus è quasi sempre un paziente vascolare globale. Uno studio accurato permetterà inoltre di impostare la migliore e più rapida terapia di prevenzione secondaria.
Endoarteriectomia carotidea. Trova impiego quando l’ostruzione al passaggio di sangue si trova a livello della carotide. L’intervento prevede che il chirurgo effettui un’incisione sul collo e attraverso questa agisca sull’arteria carotidea occlusa.
Angioplastica con stent. Anche questa procedura trova impiego in presenza di un’ostruzione sanguigna lungo le carotidi, Nell’effettuare l’intervento, il chirurgo introduce uno stent, ovvero un tubicino metallico espandibile, a livello della carotide. Da qui, lo conduce fino al punto di occlusione e lo espande servendosi di un palloncino gonfiabile: l’espansione dello stent ha l’effetto finale di riaprire il vaso ostruito dalla placca aterosclerotica.
COME PREVENIRLO
Come nell’infarto del miocardio, nell’ictus abbiamo la quasi uguale prevenzione; perdere peso, smettere di fumare, trattare la pressione alta, perdere peso, fare attività fisica, trattare il diabete, ed eseguire una giusta alimentazione; seguire una terapia farmacologica in modo scrupoloso: sono tutte abitudini che, seppur siamo consapevoli contribuiscano ad allungare la nostra vita, non sempre sono facili da seguire senza aiuto.
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