Sindrome di De Quervain. Tendinite polso mamme
La Malattia di De Quervain è il nome comune con cui viene chiamata la tenosinovite, ossia un’infiammazione che colpisce la guaina sinoviale, dei due tendini del pollice: l’abduttore lungo (ABL) e l’estensore breve (EB). Questi due tendini, che hanno il compito (fondamentale) di far muovere il pollice in estensione e abduzione, provengono dall’avambraccio e, prima di arrivare alla mano e al dito, al loro passaggio al polso in prossimità di una sporgenza laterale del radio (stiloide), scorrono all’interno di un tunnel il cui tetto è formato da un retinacolo fibroso. Quando si infiammano, aumentando di volume, entrano in attrito con il canale che li contiene e da qui insorge il dolore e la progressiva impossibilità a compiere anche piccoli movimenti col pollice.
Le cause della sindrome di De Quervain possono essere varie ma il legame più stretto è con alcuni movimenti ripetuti del pollice e del polso (flessione-estensione) che si compiono nella vita quotidiana (vedi l’uso della tastiera e del mouse o di uno strumento musicale). Non a caso, viene anche definita la “malattia delle mamme”, perché sollevare un neonato con le braccia dritte mette in tensione polsi e pollici e può, nel lungo periodo, infiammare i tendini. In passato, invece, era detta la “sindrome della lavandaia”, perché molto frequente in chi lavava i panni a mano.
Altre possibili cause sono i sovraccarichi improvvisi e i traumi. Non di meno, la patologia può essere conseguenza dell’artrite reumatoide.
Le giovani mamme possono evitare questo disturbo se usano il braccio intero e se tengono i polsi diritti quando sollevano il bambino.
- Iniezione di corticosteroidi
- Tutore del pollice
- Talvolta intervento chirurgico
I soggetti con sindrome di De Quervain devono evitare movimenti che causano dolore. I soggetti con sintomi lievi possono trarre sollievo da riposo, impacchi caldi e farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS).
Pe i sintomi più gravi di solito risulta efficace un trattamento con corticosteroidi iniettabili e un tutore per il pollice. A volte sono necessarie una o due infiltrazioni supplementari, a distanza di diverse settimane.
Se questi metodi non alleviano i sintomi, può essere necessario un intervento chirurgico per liberare il tendine.
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