Con lo smartphone è possibile diagnosticare il diabete di tipo 2 con un’accuratezza superiore all’80%
Lo afferma uno studio dell’università di San Francisco, pubblicato da Nature Medicine, che ha sfruttato lo stesso software che si usa per determinare la frequenza cardiaca.
I ricercatori hanno ipotizzato che fosse possibile trovare il danno vascolare causato dal diabete con una misura chiamata fotopletismografia, che utilizza il flash dello smartphone e la sua fotocamera per catturare la variazione del colore dei polpastrelli ad ogni battito cardiaco, un indice dello stato di salute dei vasi sanguigni. Per verificarlo hanno utilizzato oltre tre milioni di misurazioni in pazienti che avevano avuto una diagnosi diabete, che sono state usate per “insegnare” ad un algoritmo a distinguere i segnali di una persona con diabete da quelli di una sana.
In un test su due set di dati preesistenti l’algoritmo ha identificato correttamente la malattia nell’81% dei casi, mentre in un altro esperimento su pazienti veri e propri la percentuale è salita all’82%. Chi invece non aveva il diabete è stato identificato correttamente nel 97% dei casi.
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