Iniziano i test per l’accesso a Medicina. Proteste contro il numero chiuso

“Un grande in bocca al lupo a tutte le ragazze e i ragazzi che questa mattina compiono il primo passo verso la facoltà di Medicina. Siete il futuro del nostro bene più prezioso, il Servizio Sanitario Nazionale”. Lo scrive su Facebook il ministro della Salute, Roberto Speranza, in occasione, oggi, del via al test di ingresso per 66.000 studenti in tutta Italia.

Al via oggi i test per l’accesso alla facoltà di Medicina. I posti disponibili per quest’anno ammontano in tutto a 13.072. A iscriversi alla prova sono stati in tutto 66.638, circa duemila candidati in meno rispetto all’anno scorso. “C’è un protocollo molto severo e organizzato che prevede un accesso differenziato, la distanza in aula dove si realizzano i test, mascherine, sanificazione, controllo degli spazi che viene effettuato dall’università stessa con il supporto della protezione civile nazionale e di tutte le altre istituzioni locali, quindi c’è un’organizzazione molto dettagliata che consentirà di svolgere i test in perfetta sicurezza garantendo gli studenti”, ha assicurato ieri il ministro dell’Università e della Ricerca, Gaetano Manfredi, alla vigilia dei test.

Critici gli studenti. “E’ inaccettabile – afferma Camilla Guarino di Link Coordinamento Universitario – che venga fatta questa selezione per diventare medico, quando il nostro Servizio Sanitario Nazionale è ancora in grave emergenza per carenza di organico con la pandemia ancora in corso . Le misure miopi intraprese durante il lockdown sono emblematiche: in varie regioni d’Italia sono stati chiamati in servizio medici in pensione, medici militari oppure anche medici neolaureati senza un’adeguata formazione. Siamo contro ogni barriera di accesso”.
“É inaccettabile che uno studente in uscita dalle scuole superiori non possa scegliere liberamente il suo percorso di studi” – dice anche Alessandro Personè – dell’ Esecutivo nazionale dell’Unione degli studenti – i test non valutano realmente la preparazione, ma vogliono selezionare e ridurre in numero i futuri studenti universitari”.

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