Carabinieri NAS: continuano i controlli per il contrasto dell’epidemia
Il NAS di Alessandria ha deferito all’Autorità Giudiziaria tre operatori socio sanitari. Gli indagati, benché avessero sintomi riconducibili all’epidemia di COVID-19, avevano continuato a lavorare presso una residenza per anziani, risultando successivamente positivi al tampone per la ricerca del virus.
Il NAS di Viterbo, al termine di una serie di controlli effettuati in supporto all’Arma Territoriale, ha disposto la chiusura di un locale notturno. Il provvedimento, dalla durata di 5 giorni, è stato adottato in quanto l’esercizio era attivo al di fuori delle restrizioni per il contrasto alla diffusione del virus.
Nell’ambito dei medesimi controlli, inoltre, i militari della Tuscia hanno contestato 10 violazioni per il mancato utilizzo di dispositivi per la protezione individuale e per non aver rispettato le limitazioni imposte dalla regione Lazio sugli spostamenti notturni.
Il comune di un paese in provincia di Rieti ha disposto la chiusura di una comunità alloggio per anziani dal valore di mercato superiore al milione di euro. Il provvedimento è stato adottato a seguito di una segnalazione da parte del NAS di Viterbo il quale aveva rilevato delle inottemperanze alle misure per il contenimento della pandemia.
Anche il NAS di Parma ha effettuato degli accertamenti presso i locali notturni dell’Emilia. In tale ambito, i militari hanno rilevato che un ristorante e una rosticceria avevano rispettivamente ospitato un numero di conviviali superiori a quello consentito e non avevano apposto la cartellonistica per le avvertenze alla clientela, violazioni entrambi punite con una sanzione di 400 euro e la segnalazione alla Prefettura.
Il NAS di Milano ha sequestrato oltre un milione e mezzo di confezioni di gel igienizzante per le mani. La misura, che ha colpito un’azienda in provincia di Bergamo, è stata adottata in quanto i prodotti erano stati erroneamente registrati come cosmetici anziché biocidi, attribuendo per tanto delle caratteristiche non conformi alla normativa e quindi potenzialmente pericolose per il consumatore finale.
I prodotti già commercializzati saranno oggetto di una procedura di richiamo dal mercato.
Il NAS di Roma, al termine di un’ispezione effettuata presso una farmacia sita nel litorale laziale, ha segnalato all’Autorità Giudiziaria una persona. L’indagata è accusata di aver attivato un laboratorio clinico senza essere in possesso della prevista autorizzazione per effettuare test diagnostici per la ricerca del COVID-19.
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