Il fisico Parisi primo italiano nella lista dei cacciatori di Nobel
Il fisico Giorgio Parisi è entrato a far parte della classifica della Clarivate Citation Laureates, che comprende i ricercatori le cui pubblicazioni scientifiche sono fra le più citate al mondo e considerata una sorta di anticamera del premio Nobel. Presidente della classe di Scienze Fisiche, Matematiche e Naturali dell’Accademia dei Lincei, ordinario di Fisica teorica dell’Università Sapienza di Roma e ricercatore associato dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn), Parisi è stato citato per “le scoperte rivoluzionarie relative alla cromodinamica quantistica e lo studio dei sistemi disordinati complessi”.
Attiva dal 1989, la classifica è il risultato dell’analisi condotta dall’Institute for Scientific Information, che ogni anno valuta l’impatto dei ricercatori che hanno maggiormente influenzato la comunità scientifica internazionale. Condotta sulle aree di ricerca Medicina o Fisiologia, Fisica, Chimica ed Economia, l’analisi è di tipo quantitativo e si basa sull’impatto delle pubblicazioni scientifiche di ciascun ricercatore.
Prima di Parisi, nel 2006 era entrato nella classifica Mario Capecchi, nato in Italia ma cittadino americano attivo negli Stati Uniti, vincitore del Nobel per la Medicina nel 2007. Nella classifica appena pubblicata è presente anche un altro membro dei Lincei, il neurobiologo francese Jean -Pierre Changeux, che è fra i soci stranieri dell’Accademia.
Nato a Roma nel 1948, Parisi si è laureato in Fisica alla Sapienza Università di Roma nel 1970 sotto la guida di Nicola Cabibbo e ha iniziato la sua carriera scientifica nei Laboratori Nazionali di Frascati dell’Infn, prima come membro del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr) (1971-1973) e poi come ricercatore dell’Infn (1973-1981). Durante questo periodo ha trascorso lunghi soggiorni all’estero, prima alla Columbia University di New York (1973-1974), all’Institut des Hautes Études Scientifiques a Bures-sur-Yvettes (1976-1977), all’Ecole Normale Supérieure di Parigi (1977-1978).
È stato Presidente dell’Accademia dei Lincei dal 2018 al 2021.
Determinanti i suoi contributi scientifici in diverse aree della fisica: dallo studio delle particelle elementari alla meccanica statistica e alla fluidodinamica, dalla materia condensata ai supercomputer. Sistemi complessi come reti neurali, sistema immunitario e il movimento di gruppi di animali sono stati oggetto di alcuni dei suoi oltre 600 articoli.
Nella sua carriera ha vinto due finanziamenti del Consiglio Europeo delle Ricerche (Erc) e alcuni fra i premi scientifici più prestigiosi, come la Medaglia Boltzmann (1992), la Medaglia Dirac per la fisica teorica (1999, la Medaglia Max Planck (2011), il premio Wolf (2021).
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